Immagine Notizia

SAI di Manfredonia, concluso il laboratorio "Patrimonio culturale e comunità in trasformazione"

Si è concluso il Laboratorio 2025 del progetto 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, un percorso intenso che ha trasformato l’archeologia in strumento di dialogo. Una babele di voci e di storie che attraverso questo progetto hanno modo di conoscere il patrimonio culturale e la storia millenaria che hanno a pochi metri dalle loro case in cui sono accolti. Arrivano da Bangladesh, Pakistan, Afghanistan, Mali, Sierra Leone, Benin, Nigeria, Gambia, Ucraina, Perù. Sono i beneficiari del progetto 𝐒𝐀𝐈𝐒𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐝 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 – promosso dal Comune di Manfredonia e gestito dalla cooperativa sociale Medtraining che hanno "partecipato" alla campagna di scavi archeologici nell’area di Siponto, che per il quinto anno si svolge sotto la direzione scientifica delle Università di Foggia e Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

«Negli ultimi incontri abbiamo sperimentato il cuore del mestiere dell’archeologo: la stratigrafia. Abbiamo osservato come le tracce lasciate dall’uomo si accumulano nel tempo e come lo scavo proceda a ritroso nel tempo, strato dopo strato, fino a ricostruire la storia di un luogo. Poi abbiamo provato a farlo nostro: ognuno di noi ha creato la propria “stratigrafia in barattolo”, condensando in livelli essenziali le tappe della propria vita – scrive Archeosipontum - . A volte da quei barattoli sono emerse memorie dolorose, storie di paesi lontani, esperienze di colonialismo in cui la schiavitù è un patrimonio orale tramandato di madre in figlio; altre volte ricordi di case e famiglie, di partenze e approdi».

Il laboratorio 𝐏𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞” è realizzato con la responsabilità scientifica del professor Giuliano Volpe e coordinato da Elena Carletti, sociologa, e Velia Polito, archeologa dell’Università di Bari. Le attività creative e di documentazione digitale sono state curate da Renzo Francabandera e Leonardo Delfanti. L’ultimo passo di questo percorso che punta a favorire un rapporto tra il patrimonio culturale e i nuovi cittadini che vivono nel nostro territorio «è stato un viaggio collettivo nello spazio e nel tempo. Con la stessa mentalità stratigrafica, passando dal passato al presente e attraversando idealmente confini e oceani, abbiamo costruito un grande planisfero: al centro Siponto e Manfredonia, luogo di incontro e di nuova appartenenza; intorno, le rotte personali di ciascuno, fatte di tappe fra villaggi e città, felicità e nostalgia, difficoltà superate e nuove speranze. Così l’archeologia ha rivelato la sua forza più semplice e potente: leggere tracce, ricomporre storie, mettere in relazione vite diverse».

Per i promotori del progetto, che anche quest’anno ha offerto ai beneficiari del 𝐒𝐀𝐈 di Manfredinia la possibilità di vivere questa esperienza che mescola arte e archeologia anche attraverso l’ascolto e la condivisione delle storie, «di questo laboratorio non restano solo conoscenze acquisite, ma un paesaggio umano nuovo, costruito insieme, capace di dare visibilità a chi spesso non ne ha e di trasformare un sito antico in spazio vivo di cittadinanza e memoria condivisa».