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Casa delle Culture di Bari, il ricordo di Pier Paolo Pasoli a 50 anni dalla sua morte

«Un atto di poesia, di corpo e di coscienza. A cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini dedico al poeta un percorso che attraversa le parole e i drammi pasoliniani per restituirli, oggi, alla loro potenza originaria: quella di una poesia incarnata, di un teatro che interroga la vita. L’intento è quello di rimettere in circolo l’urgenza pasoliniana: la sua ribellione all’omologazione, il suo sguardo lucido e disperato sul consumismo». Andrea Cramarossa del Teatro Delle Bambole, insieme a Federico Gobbi e Cinzia Campobasso della Fondazione Pasquale Battista ieri sera a 𝐂𝐚𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐚𝐫𝐢, in occasione dell’anteprima dell’atto performativo "L’Ora del Meriggio", ha organizzato un momento per parlare delle ragioni che lo hanno spinto, due anni fa, a dedicare il progetto di ricerca su Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore, pittore e drammaturgo italiano, considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento..


«Gli oggetti e gli elementi scenografici evocano un mondo perduto: il mondo agricolo e popolare che Pasolini cantò come ultimo spazio di innocenza. La scena si trasforma così in un rito di ascolto e di resistenza, dove il teatro diventa il luogo della metamorfosi. L'intento è quello di tornare al mito ancestrale e al rito che lo decodifica, per guardarsi come esseri umani nella totalità del proprio essere» spiega Andrea Cramarossa, in riferimento al PPP ucciso ad Ostia il 2 novembre 1975.


Il 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 “𝐂𝐚𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐞” 𝐝𝐢 𝐁𝐚𝐫𝐢, finanziato con fondi PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 dall'assessorato alla Giustizia e al Benessere Sociale ed ai Diritti Civili del Comune di Bari, è gestito dalla cooperativa sociale Medtraining in ati con la cooperativa San Giovanni di Dio.