
“TraMareTerre”, la sartoria creativa che cuce storie e relazioni delle migranti di Candela
Cecilia, Bridget, Vicky e Giordana hanno raccontato la loro esperienza. Hanno raccontato un po’ di sé stesse. Lo hanno fatto davanti ai microfoni delle telecamere che sono venute a conoscerle e a chi si è avvicinato al banchetto in cui hanno dato vita all’attività di sartoria creativa “𝐓𝐫𝐚𝐌𝐚𝐫𝐞𝐓𝐞𝐫𝐫𝐞”. La 46esima edizione della 𝐅𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐝’𝐎𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 dell’Ente Fiera di Foggia – in programma proprio in questi giorni – ha dato modo e al progetto di farsi conoscere un po’ di più. Arrivano da Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Nigeria. Sono accolte presso Villa Torre Bianca di Candela, dove è presente il Centro di seconda accoglienza diffusa. Sono tra le beneficiarie inserite nel progetto 𝐒𝐀𝐈 – 𝐒𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐝 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 “𝐂𝐚𝐧𝐝𝐞𝐥𝐚 𝐕𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢” promosso dal Comune di Candela – Fg e gestito dalla cooperativa sociale Medtraining
Ė qui che sotto la guida da Pina Suriano e seguite dalle operatrici del 𝐒𝐀𝐈 partecipano al percorso di sartoria che punta a “cucire” ponti, relazioni, storie. Nel corso della mattinata hanno condiviso quello che hanno appreso durante il laboratorio, accompagnando i partecipanti nella realizzazione delle calze dei morti, partendo dal cartamodello fino alla decorazione finale. «Il laboratorio “TraMareTerre” – spiega Pina Suriano – è un percorso. Un filo che collega terre e disegna trame tra due sponde. Del resto, lavorare il filo diventa la metafora ideale per chi cerca di riannodare i fili della propria vita, specialmente perché costretta a lasciare il proprio Paese a causa di violenze, guerre, miserie, persecuzioni».
Come quelle di Vicky, Cecilia, Giordana e Bridget, beneficiarie del progetto 𝐒𝐀𝐈 – 𝐒𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐝 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 “𝐂𝐚𝐧𝐝𝐞𝐥𝐚 𝐕𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢” promosso dal Comune di Candela – Fg e gestito dalla cooperativa sociale Medtraining che da tempo partecipano all’attività di sartoria creativa “𝐓𝐫𝐚𝐌𝐚𝐫𝐞𝐓𝐞𝐫𝐫𝐞” curata da Pina Suriano. Da questo percorso di donne in cammino verso la frontiera della fratellanza è nato anche 𝐁𝐚𝐮𝐥𝐞́, il marchio che accompagna le varie produzioni del progetto 𝐒𝐀𝐈. Partecipare a queste iniziative è un modo per dare maggior concretezza al loro lavoro, per far arrivare attraverso la loro opera le loro storie e i messaggi di speranza.